Siamo ormai alla resa dei conti, (per quella di Conte dobbiamo ancora aspettare) come nei mitici film western, col duello finale e la sfida all’OK Corral. Sull’onda delle numerose denunce per la mala-gestione del COVID trepidiamo per la gioia di poter vedere anche noi saltare qualche testa criminale.
Ammettiamolo, siamo diventati tutti un po’ dei pistoleri forcaioli, altro che più buoni! Sangue, terrore e ghigliottina. Quanno ce vo’, ce vo’! Ma come? In tutto il mondo saltano non solo le teste, ma intere statue di personaggi storici accusati di varie nefandezze non politically correct. (Tra cui quel criminale schiavista di Cristoforo Colombo che nel 1492 (!) ha scoperto l’America, mica noccioline…). Monumenti storici che vengono abbattuti sulle pubbliche piazze tra la folla plaudente, e da noi niente? Neanche una misera caccia alle streghe? Un micro pogrom? Vogliamo giustizia! Morale? Giustiziamo.
In sommario: bisogna che chi ha sbagliato paghi duramente, senza attenuanti, senza se e senza ma. La notte dei lunghi coltelli si sta avvicinando, le lame si stanno affilando: tremate, o voi tutti che non siete stati in linea o all’altezza! Di cosa? Della linea e dell’altezza stabilite. Da chi? Boh. (D’altra parte non ci sono all’orizzonte in autunno delle elezioncine?) Morale? Giustizia sommaria.
In situazione di carenza di potere politico effettivo sarà probabilmente quello giudiziario a condurre e dirigere la partita delle vendette trasversali. Per migliorare il Paese, chiaro, ripulirlo e redimerlo dal male. Almeno, così è sempre stato in Italia da Mani Pulite in poi. Si parte da casi veri e concreti di poveri pazienti anziani deceduti perché curati male o lasciati morire nel bailamme della pandemia (d’altra parte anche gli avvocati tengono famiglia e devono lavorare, se no l’Italia come si risolleva?), qualche medico che l’ha fatta grossa (e alzi mano chi era preparato ad affrontare il COVID a gennaio, febbraio, primi di marzo) rimane impigliato nelle maglie della giustizia. (Ma, per inciso, ci rendiamo conto in quale tsunami devastante si sono trovati ad operare i sanitari o ci siamo già dimenticati tutto?) E poi (oh, eccoci finalmente) si risale ai “pupari” della sanità e della politica ai piani alti. Quelli che non potevano non sapere, per intenderci. E lì, zac! Morale? Zac!
Morale della favola
Morale? Beh, allora, tutta ‘sta moralità e ‘sta giustizia allo stato puro e cristallino non è che ce la veda proprio in questa situazione così inquinata da troppi interessi. C’è qualche nota stonata, come ho già espresso in altri post. Battere sempre il pugno sul petto altrui non mi sembra un buon esempio di meaculpa e neanche un buon sistema che possa costruire una società più giusta e unita.
Posto che chi fa, chi lavora e si piglia dei rischi può sempre sbagliare e sempre correggersi, (al contrario di chi pontifica dallo scranno alto del suo dolce far niente), sarà facile identificare colpevoli e distribuire colpe. Ma c’è di più: la ricerca spasmodica dei capri espiatori, della piazzapulita e della tabularasa mi sa tanto di stalinismo, o di fascismo, che poi è lo stesso. Con tanto di “Damnatio memoriae” del capro di turno. Ma su questo torneremo un’altra volta. C’è un detto popolare che recita: “Somma giustizia, somma ingiustizia”. Converrete che almeno quella umana corre questo rischio.
Grande novità! Per gli untori c’è una nuova applicazione “App Unto” che ti segnala e annota su un post-it virtuale chi hai avuto la ventura di impestare. Basta essere a uno sputo di distanza dalla vittima per funzionare. Per i semplici contagiati passivi lo Stato ne ha messa a punto una veramente innovativa: “App e-Stato” che segnala a chi di dovere e chi di piacere se sei stato appestato col COVID.
Se, per sfortuna tu fossi davvero contagiato, l’App ti manda sul device un Virus, questa volta informatico, che impesta anche tutti i tuoi contatti, facendoteli perdere. Li avvisa, cioè, che sei contagiato marcio e quindi fa il vuoto pneumatico attorno a te.
Per essere più sicuro il software si avvale anche di alcune periferiche. Per esempio è stato messo a punto anche un tampone nasale USB sviluppato in Cina che ti entra nella gola e si sente nel naso come le pasticche alla menta forte. Il muco, prelevato col cellulare, viene trasmesso al centro di indagini che lo processa e, sentito Saviano, lo mette in galera (in modo da creare un po’ di trambusto e contagio anche lì). A volte si va per direttissima anche senza processo, e questo è davvero un Travaglio, per chi incappa in questa procedura. Comunque né il tampone, né il test sierologico dànno risultati garantiti. Infatti oggi non ci sono più garantisti.
Le misure del governo per la fase 2 e per il futuro si preannunciano durissime. Ma graduali. E diversificate per regione. Sopra i 65 anni, solo in Lombardia, verrà impedita ogni uscita di casa fino al 2021/2022. Quando ci sarà la seconda ondata di Covid gli anziani che non saranno ancora scomparsi per fame o altre patologie pregresse verranno pertanto spostati d’ufficio nelle RSA, dove staranno tranquillissimi, ma si promette, per pochissimo tempo, perché nel frattempo saranno cambiati tutti i vertici e le catene di comando con altri più fedeli alla linea del Governo.
Tra i 60 e i 65 anni si potrà uscire a respirare, con la mascherina, inspirando sul balcone o alla finestra, ma si dovrà rientrare per espirare nella propria casa. Maiorca potrà stare fuori più a lungo. Tra 70-75 anni potranno forse fare anche delle passeggiate. Se anche questo allentamento delle regole non dovesse portare ai risultati sperati, per evitare futuri contagi, sarà vietato anche tirare il fiato.
Nulla sarà più come prima. Altre invenzioni digitali sono dietro l’angolo per semplificarci la vita: 1)- App Alti: app dedicata agli amministratori pubblici per tenere sotto controllo le gare per costruire nuovi ospedali evitando l’inserirsi dei tentacoli della mafia. 2)- App Hello: applicazione da installare sugli smartphone dei contagiati, che fa automaticamente la chiamata nominativa telefonica sul loro smartphone. Alla mancata risposta tiene il conteggio degli assenti sul registro dei deceduti. 3)- App Arirà: è un timer che mostra il tempo che passa aspettando che qualcuno metta a punto il vaccino anticovid. Sul background appariranno in sequenza tutte le mete delle vacanze che avete sempre sognato di godere ma che vi dovete scordare. Lo spettacolo è solo virtuale, ma a pagamento per sostenere la ricerca. 4)- App Isolato: Se sei solo, puoi camminare solo intorno al tuo condominio, nessuno può venire a trovarti, ti annoi e ti viene sonno, questo innovativo programma ti tiene sveglio collegandoti in tempo reale a tutti i Tweet dei politici. L’adrenalina si impennerà e così la temperatura corporea e dovrai quindi rientrare in casa per non essere denunciato come untore. C’è anche un software sviluppato dalla concorrenza l’App Artato, che però è molto più limitato: è solo su base volontaria e non funziona a dovere fuori dal vostro appartamento. 5)- Per le forze dell’ordine sono stati studiati due nuovi strumenti online: l’App Untato per l’Arma dei Carabinieri che dà la caccia ai trasgressori delle regole anti-covid che si portano in giro il virus e l’App O’Stato per gli agenti di polizia che nei controlli ai varchi delle zone rosse sorprendono implacabilmente coloro che vorrebbero farla franca.
6)- Da ultimo, per chi per caso fosse guarito, è stata approntata un’applicazione audio che si attiva automaticamente al momento della dimissione dall’ospedale, a precisi intervalli di tempo: App Lausi, che non serve a un cazzo, ma tiene su il morale.
In politica abbiamo bisogno di Statisti, gente che abbia una visione lunga, larga e profonda della società e dello Stato, che sappia valorizzare, delegare, incoraggiare, sostenere tutte le “buone volontà” che intendono dedicarsi al Bene Comune sui diversi territori della nostra lunga e variegata penisola. Non abbiamo bisogno di Statalisti, piccoli surrogati (miopi e accentratori di potere) dei Politici con la P maiuscola. Quindi l’Italia oggi ha bisogno di gente seria, non di buffoni imbratta-pagine o intasa-web, Twitteristi da strapazzo che vorrebbero nullificare tutto il buono e il bene che c’è!
Polemiche di basso profilo ci ammorbano
Tira infatti un’aria mefitica da caccia alle streghe dai risvolti manettari e giustizialisti che, secondo me, è molto peggio del Virus Covid. Perché soffoca. Diventa virale il Virus ideologico, moralista e vendicativo che pensa solo al potere, a come far fuori gli avversari ideologici e a rimpiazzarli. Bleah! Pensate: come potrà ancora un presidente del Consiglio richiamare seriamente tutti gli italiani alla solidarietà, all’unità, alla cooperazione, al sacrificio se sprechiamo questa occasione e diamo questo spettacolo increscioso? Mi sembra che l’Italia viva e vera che ha affrontato e sta affrontando tutt’ora umanamente l’emergenza sia lontana anni luce da questo cattivo esempio. Lo dice bene Antonio Polito ieri sul Corriere. Che qui allego:
Era la sua risposta, che condivido, agli articoli velenosi e infarciti di inesattezze e “fuoritema” a firma di Saviano, che potete andare a leggervi, (se volete proprio farvi del male), dalle colonne di Repubblica che riporta articoli dello stesso autore su Le Monde, (tanto per denigrare il nostro paese e la Regione Lombardia anche all’estero). Che pena. Che dolore. Per lui, innanzitutto. Che si perde il meglio.
Non faccio il difensore d’ufficio di nessuno, per cui vi faccio semplicemente trovare qui anche le risposte circostanziate di alcuni dei diretti interessati. Un bel commento circostanziato anche qui. Risposte di parte? Beh, parte per parte, sentiamo almeno l’altra campana… Qui sotto anche l’intervento/intervista di Formigoni su Libero del 19-4:
Giusto per curiosità, sono andato a vedere su Wikipedia quanti abitanti ha la Lombardia rispetto ad altre Regioni (arrotondo): Lombardia 10 milioni e rotti, Veneto 4,9,Emilia 4,45, Lazio 5,88, Piemonte 4,3, Toscana 3,73, Campania 5,8, Sicilia 5, Puglia 4, Liguria 1,55, Calabria 1,94, ecc, vi risparmio quelle con numeri assoluti ancora più bassi.
Gestire la sanità per un numero di abitanti quasi doppio di ognuna delle altre regioni potrebbe voler dire qualcosa in termini di complessità? Col tessuto sociale e industriale così fitto che si ritrova il territorio lombardo il contagio si è espanso già in tempi non sospetti, dicono che a fine gennaio fosse già in incubazione. Sulla sanità lombarda grava tuttora il peso del “turismo sanitario” dei pazienti dalle altre regioni che vengono qui a curarsi nelle nostre “eccellenze”. Ho casi di parenti che salgono dalla Sicilia in Lombardia, e fanno bene, ci mancherebbe.
Il virus poi non si è diffuso uniformemente in Italia. Con una botta di ricoveri così intensa, così concentrata, tutti in una volta, con le zone rosse in crescita esponenziale, dopo che lo Stato negli anni scorsi ha tolto risorse alla sanità pubblica gestita dalle regioni (chiusure di ospedali sul territorio, smantellamento della medicina di base sul territorio, ecc), si poteva far di meglio? Boh, forse sì, col senno di poi… Hai voglia a dire che le percentuali però sono numeri oggettivi. Sta di fatto che il 50% di 10 milioni fa 5 milioni e il 50% di 1000 fa 500. Se i posti letto di terapia intensiva non sono infiniti, come si fa? Si poteva far meglio comunque? Boh, forse sì, se non si fosse TUTTI perso un sacco di tempo all’inizio dell’allarme, indecisi (e chi non lo sarebbe stato?) e paraculi come solo gli italiani sanno esserlo. E se le controriforme della sanità regionale maroniane e leghiste non avessero creato scompensi e se il Virus fosse stato una bestia più conosciuta?
Se avessimo già avuto il vaccino tutto questo non sarebbe accaduto: bravo, 7+! Coi se, coi i ma e i però non si fa la storia. I dati ufficiali ad oggi 19-4-20 comunque sono questi. (Corriere della Sera)
Le RSA probabilmente hanno pagato moltissimo per questo sovraffollamento, per le indecisioni come per altri problemi di tempestività. E, a quel che mi dicono, l’Emilia ha le stesse percentuali se non superiori a quelle lombarde di morti per Covid nelle residenze per anziani. Ma, ripeto: chi poteva aspettarsi all’inizio un evento così massiccio e concentrato? La Cina era ancora lontana per tutti, altro che balle! L’OMS sembrava fare spallucce, anche quando era evidente che si trattava di una pandemia bella e buona (!)… solo l’11 marzo finalmente la dichiarazione di Pandemia globale. Per inciso, verso metà febbraio, se non ricordo male, quando evidentemente il virus era già in giro anche se non così conclamato, passavo con la macchina davanti al Pio Albergo Trivulzio e c’era gente urlante che arrivava a metà della strada e protestava per entrare a trovare i propri parenti. (Chi non l’avrebbe fatto, allora?) A tutti i costi e senza alcuna protezione di guanti o mascherine. Magari sono gli stessi che oggi protestano e denunciano perché i loro cari anziani ricoverati non hanno avuto protezione adeguata e non si sono creati due ambienti separati (Covid e Non-Covid). Ma se ancora adesso non ci sono (o non si riescono a fare) tamponi che accertino la positività, come era possibile farlo allora?
Non voglio qui escludere che ci siano responsabilità penali: bisogna accertarle, (calma, non ora) ma tenendo in primo piano il buon senso, le proporzioni e la scansione temporale degli avvenimenti. Buon senso: merce rara, oggi, pare.
Quanto alle responsabilità tout-court è ovvio che ci sono, dal momento che uno si candida a governare, o viene nominato a capo di qualcosa se le assume. Ma come si fa a lamentarsi poi che la gente si disamora della politica, che se ne allontana disgustata o impaurita, quando come minimo rischia la testa o il capestro? (Chi si occupa della res publica avrà la mano mozzata, diceva Milosz).
Comunque, facciamoci delle domande, (e diamoci pure delle risposte, anche rapidamente) ma solo per capire dove si sarebbe potuto agire meglio e non farci trovare ancora impreparati quando (Dio ce ne scampi) in autunno si ripresenterà l’epidemia. Per esempio: Fate a tutti i tamponi; 10 milioni? Sì, lo so, è dura ma è l’unica soluzione razionale per poter riprendere.
Ce la faremo? A superare la pandemia del Virus (speriamo di sì, dopo così tante vittime e sacrifici!) e a fare tesoro dell’esperienza fatta a livello personale e sociale? Sì, dài, per questo ce la faremo. (Beh, quelli che saranno sopravvissuti, …comunque).
Ma, questo clima opprimente da inquisizione settaria, questo virus giacobino e violento del sospetto e della malafede, come metterselo alle spalle? Commissariando la Lombardia? Ma và a ciapa’ i rat!
Tranqui! È tutto sotto controllo! Di cosa vi state preoccupando? Pensiamo a tutto noi. Voi non dovete neanche più pensare. Siete liberamente obbligati a scaricare questa App “INSIDE” che segnalerà alla Protezione Civile, al Governo in carica, al Ministero della Sanità e a quello di Grazia e Giustizia, al Governatore e all’Assembea Regionale, al vostro Comune di appartenenza, al Consiglio di Zona, all’Istituto Superiore di Sanità, all’INPS, alla DIA, all’OMS, alla CIA, a Google e Facebook, alla procura e ai magistrati competenti, all’Azienda dove lavorate e per conoscenza al Garante della Privacy (per tutelare la vostra Privacy), se avete febbre, unghia incarnita, un po’ di prurito al gnao e in che ora, con quale frequenza, in quali giorni e dove.
Sempre account a voi
Certo, per accedere al vostro sistema la App vi chiederà semplicemente di creare un account personale con tutti i vostri dati, il titolo di studio, le vostre preferenze culinarie, di abbigliamento, di località di vacanza, di sesso, politica e religione. Siccome si tratta di dati sensibili, non dateli con facilità a chiunque. Non fidatevi del primo che passa! Solo la nostra “INSIDE” è la App ufficiale di controllo Anti-Covid.
Come compilare
Nel campo “Anagrafica” dovrete inserire la vostra mail, il numero di telefono, il CAP e l’indirizzo, la vostra giacenza media bancaria, l’ISEE, il PIN del Bancomat, della vostra carta di Credito e dell’INPS, il Codice fiscale, la Partita Iva, il tesserino sanitario, la carta Fidaty, il vostro Stato di Famiglia passato, presente e futuro in carta bollata da 16 euro. Di ognuno dei componenti il nucleo andrà indicato anche il grado di parentela e di simpatia. Allegate la vostra Dichiarazione dei Redditi in formato pdf.
Per capire la vostra familiarità col morbo dovrete segnalare se i vostri nonni hanno contratto la Spagnola, l’Ebola o il Tifo petecchiale. Se nel ’48 erano pro Monarchia o pro Repubblica. E per avere dati statistici più affidabili, anche cosa avete votato negli ultimi 10 referendum e nelle 5 recenti tornate elettorali (solo per i maggiori di 18 anni).
Facoltativa, (ma se non lo fate vi verrà comminata una sanzione pecuniaria di 3.000 euro e andrà pure sulla fedina penale), sarà la segnalazione dell’identità dei 10 principali vostri amici con l’indicazione del luogo dove li avete incontrati l’ultima volta, in modo da risalire tempestivamente al loro rischio di contagio e provvedere, un domani al tampone e all’isolamento coatto.
A questo proposito “INSIDE”, per averlo in modalità gratuita per ora, vi chiederà (ma è la norma ormai) di accedere alla vostra fotocamera, ai vostri spostamenti mappati con Google Maps o navigatori similari, al vostro Telepass, al vostro calendario, ai vostri contatti, al vostro WhatsApp, ai vostri investimenti, alle polizze assicurative, ai vostri prelievi, al vostro portafoglio. Non potete dire di no.
Per evitare di essere invasivi evitiamo persino di venire a farvi dei tamponi, che tanto sono inutili, non ci sono in circolazione e sarebbero solo una scocciatura per voi e un costo per noi. Noi non affrontiamo fisicamente di petto il problema, ma lo bypassiamo digitalmente.
Avete voluto passare al digitale? Eccovelo; è il progresso, pupa.
Se noi vogliamo vincere questa battaglia, voi ne dovete perdere un’altra.
Contro il Virus, #State a casa, non avete bisogno di uscire. Tanto ci siamo noi che veniamo viralmente direttamente da voi, a casa vostra, nei vostri devices, nelle vostre tasche. Tranquilli, rilassatevi, è tutto, tutto, tutto, ma proprio tutto, sotto controllo!
Mi porto avanti, siamo solo all’inizio della Settimana Santa. Anticipo a tutti i miei migliori auguri di Buona Pasqua. Quindi oggi tema pasquale.
In tempi di Coronavirus mi sono immaginato, (in seguito alla richiesta di un amico*), il momento in cui santa Maria Maddalena si reca a piangere, di primo mattino del terzo giorno, al sepolcro di Cristo.
Ella Lo incontra e sulle prime non Lo riconosce scambiandolo, attraverso le lacrime, per il giardiniere (anche perché è abbastanza incredibile che un morto sia risorto, no?); solo quando Egli pronuncia il suo nome :”Maria!” Lo riconosce e le viene istintivo l’impulso di abbracciarlo e trattenerlo.
Ma Lui: “Non mi toccare! Non trattenermi, non sono ancora salito al Padre, ma va’ dai miei amici e annuncia loro quello che hai visto! Io li aspetto in Galilea”. È il famoso “Noli me tangere” rappresentato dai più grandi pittori della nostra storia dell’arte. (Qui cito quello di Giotto).
Me lo sono immaginato ai tempi di oggi con la mascherina e la fobia di mantenere le distanze di sicurezza anticontagio. Spero che Lui mi perdoni tanto ardire…
*Giorgio P. aveva bisogno di una vignetta pasquale, da pubblicare su una newsletter di un sito parrocchiale. Le altre gli sembravano poco adeguate all’annuncio della Resurrezione.
Sì, così ce la faremo. Con le nostre sole forze no.
Dài Madunina, intercedi per noi, schiaccia la testa di quel demonio di virus maledetto! Non abbandonarci Madre pietosa e protettrice di noi milanesi!
Aiuta e sostieni i medici, gli infermieri, illumina gli scienziati, gli inventori e i ricercatori di questa nostra terra lombarda e del mondo nella cura dei troppi malati di Coronavirus! Noi alziamo gli occhi sopra la guglia più alta del nostro Duomo e ti imploriamo per tutte le vittime di questa pandemia, per chi ha perso una persona cara, per chi trepida per la sorte di un amico.
Cambia i nostri cuori e rendici più sensibili al dolore di tutte le vittime di questa battaglia (e di tutti quelli che nel mondo non possono neppure sognarsi l’assistenza e le cure che abbiamo noi): aumenta le nostre forze, sana le nostre divisioni, unisci i nostri cuori e volgili alla contemplazione di Tuo figlio in Croce, così che possa salvarci! Amen.
Ma dove diavolo finiscono le tonnellate di mascherine, tute, protezioni personali che arrivano su carghi aerei speciali da tutto il mondo e che miriadi di aziende stanno producendo sul nostro territorio?
Anche togliendo dal novero quelle ricavate dalle mutandine di pizzo, dai pannolini recuperati, o quelle sequestrate dalla GdF perché frodi commerciali e fuori norma, perché quelle “sane” non arrivano come dovrebbero negli ospedali? Perdiana! Se qualcuno, (non solo il Governo), sta barando deve gettare la maschera; è ora che venga smascherato!
Se no, … ci manca l’aria… abbiamo bisogno di Respiratori e ossigeno! Non solo per sopravvivere in caso di ricovero. Ma anche per vivere quando la vita riprenderà coi suoi ritmi (si spera non proprio tutti quelli del passato!). Infatti, se si incrinasse la fiducia così a fatica conquistata agli Italiani, come gliela si renderà? Quello è il vero ossigeno della società civile: che non vada disperso tra i fumi neri ai quali ci siamo abituati.
Anche perché noi cittadini stiamo nel frattempo perdendo tutte le altre “protezioni personali”: diritti di mobilità, di privacy, di reddito, ecc. Ci stiamo aggrappando ancora alla FIDUCIA. Non ultimo nel fatto che tutto ciò sia solo temporaneo.
Stop, quindi, alle polemiche inutili, (ancora uno spettacolo penoso), chi deve indagare, indaghi al più presto, c’è gente che rischia la vita per queste mancanze e lungaggini!
P.S. E poi, comunque, polemica per polemica: davvero, c’è ancora qualcuno che si appella alla centralizzazione statale della sanità pubblica???!!! Incredibile… non si impara mai niente in questo Paese!
Quest’anno per Pasqua nelle uova c’è una sorpresa molto amara. Non è cinica questa vignetta… Però, altro che giochini e pupazzetti da montare, stop ai personaggini dei cartoni animati, basta falsi gioielli e finte corone! Quest’anno c’è IL Corona! Il Killer, wanted n°1.
Ma non per questo la Pasqua è meno Pasqua. Una Quaresima e una Settimana Santa coi fiocchi ci faranno assaporare di più la Pasqua nel suo senso più vero: Uno, Gesù Cristo, ha vinto la morte, che è la cosa che ci terrorizza sopra ogni altra cosa e ci ha così rivelato che “Se uno vive e crede in Me, anche se muore vivrà”. Cioè non morirà in eterno. Quindi solo per un po’. Come Lui ci ha mostrato: il “Primogenito di coloro che risuscitano dai morti”.
Solo questa buona notizia ci può ridare speranza in questi tempi che ci hanno messo davanti tutta la fragilità, la finitudine che incombe mostruosa e che si è fatta così vicina col suo alito puzzolente. Solo per questo san Francesco ha potuto chiamarla “Sorella nostra morte corporale”. Auguri a tutti.
…alle spalle. Frase umoristica e vera. Non è una affermazione pessimistica e negativa. Non è: “Non abbiamo futuro”. Anzi, proseguendo il ragionamento di ieri, poiché senza memoria non c’è futuro, per immaginare il futuro, per averne una visione il più possibile vera e realistica occorre non dimenticare il presente che diventa subito il passato.
L’esperienza, per essere tale, deve insegnare al presente: cosa ho imparato da questa situazione? Una cosa che si può imparare, per esempio è che non c’è nulla di automatico e che anche per imparare ci vuole pazienza e dedizione, lavoro, studio e fatica ed è poi facilissimo dimenticare. Almeno così accade a me.
Cito la parte finale: “L’emergenza non è il momento adatto per trarre insegnamenti. Per di più non si sa né quando né come finirà. Se poi la città riprenderà la sua corsa, credo che non avrà tempo per pensare. Non avrà imparato niente. Ma credo che esistano i saggi, gli uomini e le donne che prendono il tempo per pensare, gente che non ama parlare molto, gente che non pronuncia giudizi affrettati, gente capace di ascoltare, gente umile, gente convinta che principio della sapienza è il timore del Signore (Prv 9,10). Esistono i saggi. Loro ci aiuteranno”.
Ecco, speriamo che non manchino i saggi (e ognuno di noi può esserlo) e che ci aiutino a vedere la realtà tutta intera. Sono certo che non mancano perché già ci sono.
Un grazie di cuore al mio amico Macc, ovvero Livio, antico sodale di vignette di Wildpen, del quale mi ricordavo la battuta (dei tempi di Berlusconi, Fini e Bossi).
L’ho riadattata alla situazione odierna, mutatis mutandis.
Infatti, se è vero che il passato, la storia, ci dovrà essere maestra, la fiducia che noi Italiani possiamo imparare anche le cose buone, a volta lascia il posto allo scoramento. Certe notizie abbatterebbero un baobab secolare. Ma come diavolo si fa ad andare a rapinare un supermercato palermitano, in perfetto stile mafioso, per fomentare la rivolta sociale, in un simile momento? Vabbé essere delinquenti, ma uno spera sempre in un briciolo di intelligenza, no?
Ok, forza, abbiamo così tanta fantasia e capacità di problem solving che non riusciranno ad abbatterci. Sempre che sia usata per il meglio, ovviamente.
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