Archivio dei tag vignetta

DiGiancarlo Paganini

Imparare dagli errori

Un grazie di cuore al mio amico Macc, ovvero Livio, antico sodale di vignette di Wildpen, del quale mi ricordavo la battuta (dei tempi di Berlusconi, Fini e Bossi).

L’ho riadattata alla situazione odierna, mutatis mutandis.

La vignetta con la battuta di Macc
del 28-6-2003

Infatti, se è vero che il passato, la storia, ci dovrà essere maestra, la fiducia che noi Italiani possiamo imparare anche le cose buone, a volta lascia il posto allo scoramento. Certe notizie abbatterebbero un baobab secolare. Ma come diavolo si fa ad andare a rapinare un supermercato palermitano, in perfetto stile mafioso, per fomentare la rivolta sociale, in un simile momento? Vabbé essere delinquenti, ma uno spera sempre in un briciolo di intelligenza, no?

Ok, forza, abbiamo così tanta fantasia e capacità di problem solving che non riusciranno ad abbatterci. Sempre che sia usata per il meglio, ovviamente.

DiGiancarlo Paganini

I Tempi del Coronavirus

O i tempi adatti alla meditazione. Tempi aperti al passato e al futuro, ma soprattutto al Presente. Finalmente. Se non vediamo bene il presente come interpreteremo il passato e quindi immagineremo il futuro?

Un impegno collettivo nel quale ognuno è chiamato dalla situazione, per il bene suo e degli altri, con tutta l’esperienza, le competenze, la fantasia, l’imprenditorialità, la capacità di lavoro, di altruismo, di donazione, di fede, speranza e carità, a immaginare e provare un futuro diverso e possibilmente migliore.

Quanti esempi luminosi!!! Mettiamo a frutto tutto questo presente che già c’è, osservando innanzitutto bene il Bene presente: ciò che regge, che funziona, che è capace di cambiamento, che porta innovazione, che è pieno di umanità, che introduce ad una speranza concreta, non velleitaria, non ideologica, ma condivisibile e umana.

L’imprevisto ci ha sorpreso: paradossalmente, facciamoci sorprendere (e cambiare) dall’Imprevisto!

DiGiancarlo Paganini

Dov’è il colpevole?

Complottisti e dietrologi riavanzano i loro dubbi circa la natura e l’origine del maledetto Coronavirus: secondo loro è stato creato in laboratorio da una (o più) “potenza” cattiva e senza scrupoli. Confutati ovviamente da dati scientifici inoppugnabili circa la struttura del DNA del virus. E poi manca il movente, visto che tutto il mondo la sta pagando e la pagherà molto cara, quindi “Cui prodest?” A chi giova?

Al di là della boutade ricorrente trovo che l’ipotesi complottista sia molto affascinante. Mesi fa avevo anche io prestato orecchio a quella sirena. In realtà, il fascino ammaliante di questo genere di posizione è dovuto al moralismo perverso e pericoloso che la sottende: Dov’è il colpevole e chi è? Basta. Individuato il colpevole, noi-tutti-gli-altri-che-non-lo-siamo, siamo a posto e dalla parte giusta, non dobbiamo pagare nulla, dobbiamo chiedere giustizia e rimborsi e soprattutto non dobbiamo cambiare nulla. Comodo. E immorale.

Proprio il contrario di ciò che questa situazione richiede. O no? Il vero nemico, il vero colpevole pericoloso per la ricostruzione sarà proprio questo immobilismo moralista e giustizialista: al diavolo!!!

DiGiancarlo Paganini

Il tempo e l’eternità

Oggi mi sono ri-imbattuto in una frase di Simone Weil, alla quale in precedenza non avevo dato così peso: “Il tempo è l’attesa di Dio che mendica il nostro amore”. Rileggendola oggi invece mi ha colpito. Sarà che il tempo, di questi tempi, si è dilatato, per alcuni si è ristretto, per troppi è, ahimé, finito.

Ma allora cos’è il tempo? Bisognerebbe scomodare sant’Agostino o altri santi e filosofi per sviscerare meglio il tema. Non sono preparato a tanto. Pensare che però questo tempo (proprio questo!) ci sia dato personalmente da Qualcuno che mendica il nostro amore, implica una responsabilità di fronte a una Persona. Non più qualcosa di impersonale, neutrale, che c’è e basta: questo cambia oggettivamente tutto. Lo sguardo con cui si osservano le cose e la vita.

Allora il tempo è relativo all’eternità, anzi ne diviene un elemento, non più finito perché confluisce nell’infinito. Mi rendo conto che questa non è una vignetta: forse è più una illustrazione che al massimo fa sorridere o pensare. O incazzare. Vabbé… perdonatemi, sarà il Coronavirus.

DiGiancarlo Paganini

Sensazione Bowling

“Si sta come/ d’autunno/ sugli alberi/ le foglie”. Brutta sensazione. Come i Soldati di Ungaretti, spiamo trepidanti dal TG il nemico che si avvicina facendo strage. Un nemico invisibile ha sfondato il fronte e imperversa con le armi biologiche all’interno delle nostre linee: falcidia i veterani, gli eroici combattenti della prima linea e ora anche delle retroguardie. Persino la popolazione civile innocente. Un nemico cieco ma letale.

Per essere meno drammatici, anche se pur sempre di guerra si tratta, mi è venuta in mente l’immagine del Bowling: …e noi siamo i birilli.

La natura sa essere malvagia e senza scrupoli. Si spera sempre che il tiratore sia un brocco e sbagli mira. Ma che magra consolazione sapere che se anche non beccasse te, becca qualcun altro! Non è che riesci proprio a gioire. Anzi. Che strazio!

E comunque la partita è lunga, logorantemente troppo lunga…
Che Dio ci conservi la fede, la speranza e la carità!

DiGiancarlo Paganini

Guardandosi dentro

Dentro. Che abisso di smemoratezza, distrazione, vuoto, vigliaccheria, opportunismi e tentativi (ironici?) di riempire tutto con norme e regole da seguire. Sai benissimo che nulla garantisce, eppure ti ci attacchi sperando. Non è con le sole nostre forze che ne possiamo uscire. Evidente. Buio, dentro. Vuoto, dentro. Niente…

Eppure, se guardiamo bene, là in fondo, eppure così vicini a noi, che luce di fede, forza e testimonianza proviene da molti che in prima linea non si tirano indietro, hanno trovato un senso per la loro vita e per questo supportano quella degli altri e mettono a repentaglio la loro stessa vita per l’opera di un Altro e quindi per il bene di tutti.

Occorre accorgersene e seguirli. Almeno come desiderio, come atteggiamento nelle nostre piccole cose di tutti i giorni. L’Italia cambierà, si salverà, si riprenderà, solo a partire da questo fatto.

DiGiancarlo Paganini

MIGRANTI, L’ITALIA NON RESTERÀ DA SOLA

Migrazioni

(ANSA) – PADOVA, 8 LUG – “Voglio assicurarvi che l’Europa non lascerà l’Italia da sola nell’emergenza dei migranti. Non lasceremo che vi accolliate la pressione migratoria da soli. Non è giusto”. Così Christos Stylianides, commissario europeo alla Protezione civile, a margine del convegno in corso a Padova “Protezione civile in Italia e in Europa. Dalla Prevenzione alla Ricostruzione”. “La solidarietà europea e la sua responsabilità morale saranno giudicati in Italia sulla base della capacità di dimostrare solidarietà in modo concreto.
A Strasburgo la scorsa settimana si è tenuta una riunione su questo tema. Abbiamo promesso come commissari una cosa: siamo a fianco dei cittadini e delle autorità italiane nell’affrontare una situazione senza precedenti”. ( http://bit.ly/2tO1din )

Vignetta migrazioni

Vignetta migrazioni

 

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