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DiGiancarlo Paganini

Abbiamo un grande futuro…

…alle spalle. Frase umoristica e vera. Non è una affermazione pessimistica e negativa. Non è: “Non abbiamo futuro”. Anzi, proseguendo il ragionamento di ieri, poiché senza memoria non c’è futuro, per immaginare il futuro, per averne una visione il più possibile vera e realistica occorre non dimenticare il presente che diventa subito il passato.

L’esperienza, per essere tale, deve insegnare al presente: cosa ho imparato da questa situazione? Una cosa che si può imparare, per esempio è che non c’è nulla di automatico e che anche per imparare ci vuole pazienza e dedizione, lavoro, studio e fatica ed è poi facilissimo dimenticare. Almeno così accade a me.

Apprezzo quindi gli interventi che sono disincantati senza cadere nella negatività, come quello dell’Arcivescovo di Milano su “Il Giorno” online.

Cito la parte finale: “L’emergenza non è il momento adatto per trarre insegnamenti. Per di più non si sa né quando né come finirà. Se poi la città riprenderà la sua corsa, credo che non avrà tempo per pensare. Non avrà imparato niente. Ma credo che esistano i saggi, gli uomini e le donne che prendono il tempo per pensare, gente che non ama parlare molto, gente che non pronuncia giudizi affrettati, gente capace di ascoltare, gente umile, gente convinta che principio della sapienza è il timore del Signore (Prv 9,10). Esistono i saggi. Loro ci aiuteranno”.

Ecco, speriamo che non manchino i saggi (e ognuno di noi può esserlo) e che ci aiutino a vedere la realtà tutta intera. Sono certo che non mancano perché già ci sono.

DiGiancarlo Paganini

Imparare dagli errori

Un grazie di cuore al mio amico Macc, ovvero Livio, antico sodale di vignette di Wildpen, del quale mi ricordavo la battuta (dei tempi di Berlusconi, Fini e Bossi).

L’ho riadattata alla situazione odierna, mutatis mutandis.

La vignetta con la battuta di Macc
del 28-6-2003

Infatti, se è vero che il passato, la storia, ci dovrà essere maestra, la fiducia che noi Italiani possiamo imparare anche le cose buone, a volta lascia il posto allo scoramento. Certe notizie abbatterebbero un baobab secolare. Ma come diavolo si fa ad andare a rapinare un supermercato palermitano, in perfetto stile mafioso, per fomentare la rivolta sociale, in un simile momento? Vabbé essere delinquenti, ma uno spera sempre in un briciolo di intelligenza, no?

Ok, forza, abbiamo così tanta fantasia e capacità di problem solving che non riusciranno ad abbatterci. Sempre che sia usata per il meglio, ovviamente.

DiGiancarlo Paganini

I Tempi del Coronavirus

O i tempi adatti alla meditazione. Tempi aperti al passato e al futuro, ma soprattutto al Presente. Finalmente. Se non vediamo bene il presente come interpreteremo il passato e quindi immagineremo il futuro?

Un impegno collettivo nel quale ognuno è chiamato dalla situazione, per il bene suo e degli altri, con tutta l’esperienza, le competenze, la fantasia, l’imprenditorialità, la capacità di lavoro, di altruismo, di donazione, di fede, speranza e carità, a immaginare e provare un futuro diverso e possibilmente migliore.

Quanti esempi luminosi!!! Mettiamo a frutto tutto questo presente che già c’è, osservando innanzitutto bene il Bene presente: ciò che regge, che funziona, che è capace di cambiamento, che porta innovazione, che è pieno di umanità, che introduce ad una speranza concreta, non velleitaria, non ideologica, ma condivisibile e umana.

L’imprevisto ci ha sorpreso: paradossalmente, facciamoci sorprendere (e cambiare) dall’Imprevisto!

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