O i tempi adatti alla meditazione. Tempi aperti al passato e al futuro, ma soprattutto al Presente. Finalmente. Se non vediamo bene il presente come interpreteremo il passato e quindi immagineremo il futuro?
Un impegno collettivo nel quale ognuno è chiamato dalla situazione, per il bene suo e degli altri, con tutta l’esperienza, le competenze, la fantasia, l’imprenditorialità, la capacità di lavoro, di altruismo, di donazione, di fede, speranza e carità, a immaginare e provare un futuro diverso e possibilmente migliore.
Quanti esempi luminosi!!! Mettiamo a frutto tutto questo presente che già c’è, osservando innanzitutto bene il Bene presente: ciò che regge, che funziona, che è capace di cambiamento, che porta innovazione, che è pieno di umanità, che introduce ad una speranza concreta, non velleitaria, non ideologica, ma condivisibile e umana.
L’imprevisto ci ha sorpreso: paradossalmente, facciamoci sorprendere (e cambiare) dall’Imprevisto!
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