Archivio mensile Agosto 2024

DiGiancarlo Paganini

Auguri don Marino… e grazie!

Un’Icona della Madonna (0202) rifatta per una grande occasione

Un regalo per Don Marino Mosconi, anzi Mons. Marino, nominato Arciprete del Duomo di Monza. Auguri don Marino… e grazie! Grazie a te per aver risposto alla tua vocazione di padre e guida e grazie a Dio che ti ha scelto per accompagnare con sapienza, per trent’anni la nostra vita, quella della comunità di Gesù Buon Pastore e san Matteo Apostolo ed Evangelista in generale e in particolare la piccola comunità della messa quotidiana delle 7,30 che ha visto passare fedelmente e puntualmente nella cappellina del Crocifisso anche i nostri cari, Ettore e Caterina, Ilde e Michele, e tanti altri santi della porta accanto (Simonetta, Gildo, Renata, Giuliana, ecc).

Gratitudine e affidamento

Termini a settembre il tuo ministero qui da noi e contemporaneamente anche il tuo compito di Cancelliere all’avvocatura della Diocesi.

A destra, Mons. Marino in veste di Cancelliere, legge la procedura per l’apertura della fase testimoniale nel percorso di beatificazione del Servo di Dio don Luigi Giussani. 9-5-24. (© Foto: Pino Franchino/Fraternità CL – Tracce giugno 2024, Fraternità di Comunione e Liberazione)

La tua nuova missione in quel di Monza, come Arciprete del Duomo, non sarà prevedibilmente una passeggiata in discesa: in tutta la Chiesa ogni mandato o responsabilità, specie oggigiorno, sono gravosi fardelli, a volte croci. Dulce pondus. Ma in tutte le circostanze abbiamo non solo Uno da guardare, ma sappiamo di essere da Lui guardati e sostenuti.

E’ Lui che conduce, vittorioso, la storia; in Lui è la nostra forza, in Lui la nostra speranza, solo in Lui.

E, con Gesù negli occhi e nel cuore, non farti mancare il sostegno degli amici e della tua nuova comunità, ricercalo sempre, sia nei momenti faticosi che in quelli più lieti, che certamente non mancheranno. Fidati e affidati. (Tra l’altro, con la tua sapienza e la tua sensibilità umana, -non sono doti da poco- saprai farti voler bene!)

E poi abbiamo una avvocata potente

La Madonna. La cito qui per ultima solo perché mi dà l’aggancio per raccontare la vicenda di questa icona della Madonna con Bambino, tratta dal disegno 0202 dell’archivio dei bozzetti di mio papà Ettore. (Quindi è anche indirettamente un suo ricordo). Caro don Marino, ti affidiamo quindi totalmente alla nostra Avvocata e Madre che saprà illuminarti e sostenerti nel tuo nuovo compito.

La prima sventurata Icona 0202

Come raccontato alla fine di un precedente Post (vedi link), l’icona sbalzata e smaltata tratta dal disegno 0202 ha un precedente, che, ahimé, ha avuto una fine dolorosa e penosa. Dopo 10 mesi dalla fine della sua lavorazione, che prevedeva anche la resinatura finale, qualcosa si è inspiegabilmente “mosso” al suo interno, rovinandola in modo irreparabile. Peccato perché mi piaceva molto e ci ero davvero affezionato!

Il disastro dello smalto blu che si è “spantegato” allargandosi nella resina.

Non mi do per vinto. L’occasione per un regalo

Devo dire che ho vissuto questa débâcle come una sfida personale: allora devo rifarla! Questa volta non più su alluminio ma su ottone. Sì, perché contemporaneamente ho fatto 2+2=4: Pensavo ad un regalo per don Marino e l’occasione mi veniva offerta su un piatto “d’ottone”.

L’ottone assomiglia all’oro come tono, quindi ancora più preziosa della prima realizzazione.

E, stavolta, prima di combinare altri disastri, sicuramente non la resino, ma la incornicio e basta.

Siamo a fine Luglio 2024. Il 28 pomeriggio stampo la traccia del disegno (quella precedente l’avevo stampata un po’ più ridotta, ma va bene lo stesso), taglio una lastra in misura e inizio a riportare l’incisione.

Il disegno della Madonnina 0202 applicato sulla lastra di ottone

Sbalzo la lastra fronte e retro

Da buon toreuta inizio a incidere la lastra dal fronte per riportare il disegno, poi con pazienza, poco per volta sbalzo dal retro e cesello sul fronte con i miei strumenti ormai collaudati, punte di biro e di legno sagomato in vari modi.

Fronte e retro della lastra di ottone sbalzata

Poi passo a ritagliare le lastre in modo da poterle piegare sulla lastra di masonite che incollerò al suo interno per irrobustire l’opera e irrigidirla

La lastra con le “alette” ritagliate, pronte per essere piegate sulla masonite
La formella di masonite pronta ad essere incollata sul retro dello sbalzo, che la inscatolerà perfettamente.

Brunitura e smaltatura con sorpresa

Come oramai di prassi consolidata, una volta che la colla da montaggio tra sbalzo e masonite e l’Attack a serrare le alette sulla masonite han fatto il loro lavoro, pulisco lo sbalzo montato con la paglietta sottile e lo sgrasso con una passata di alcool isopropilico. In questo modo ho la base perfetta per passare il mio intruglio alcoolico nero da brunitura chimica e patinare l’ottone. Fase sempre molto delicata perché occorre rendere uniforme il velo di colore, con varie passate a spugnetta e ripulitura con carta da cucina. Un altro step è ripulire con l’alcool le sole aureole e sfrisarle a raggiera con una punta sottile. Immagino già l’effetto con la smaltatura di giallo arancio trasparente! Prima di smaltare però dò a tutta l’Icona una mano di vernice fissativa Macota 100, in modo da non smuovere la patinatura. Poi smalterò coi miei colori epossidici per vetro.

(Chi desiderasse scoprire di più sulle mie tecniche può sfogliare tutti i miei precedenti post sulle icone sbalzate)

La sorpresa sgraditissima è che in alcune boccette il colore liquido si è rappreso e raggrumato come un Gel densissimo e quindi i colori non sono più utilizzabili, accidenti! Sono costretto a usare i colori che ancora funzionano a dovere. Che panico, ogni volta c’è una sorpresa nuova!

Col nero metto a fuoco alcuni particolari. Stavolta, comunque, per evitare la fine della precedente Madonna 0202 non resino alcunché, ma ripasso solamente tutto con una mano di Macota 100.

Alla fine, a furia di sfidare la sorte, ottengo il risultato sperato!
L’icona terminata

Il tocco finale, la cornice

Alla fine il montaggio nella cornice di legno su velluto scuro. Bello, neh?! Spero che don Marino apprezzi! E soprattutto che la Madonna l’accompagni nella sua nuova missione!

L’Icona incorniciata
Firma logo

L’articolo su Don Marino Mosconi per l’Informatore Parrocchiale di Monza

Testata informatore parrocchiale Duomo di Monza
Testata informatore parrocchiale Duomo di Monza

Don Marino Mosconi.
Un cammino insieme di trent’anni, una vita, che continua ora in altro modo.

Dal mese di settembre 2024, don Marino Mosconi non abiterà più nella nostra parrocchia come vicario parrocchiale, non sarà cioè più presente fisicamente nella nostra comunità del Gesù Buon Pastore, che ha servito con paternità, cuore, intelligenza, umanità, sensibilità, preparazione teologica e scientifica, per trent’anni tondi tondi. Questa prima affermazione va chiarita, spiegata e dettagliata. Innanzitutto “don” è un diminutivo affettuoso, tra noi del GBP, che sta invece per “Mons.”, cioè monsignore, titolo onorifico conferitogli l’11 febbraio 2006 per sottolineare l’importanza e la nobiltà del suo incarico in Curia come Cancelliere della Diocesi di Milano e Giudice del tribunale ecclesiastico regionale e del tribunale metropolitano di Milano..

28-05-2006– La solenne cerimonia in parrocchia per festeggiare don Marino Mosconi insignito del titolo di monsignore. Al suo fianco il parroco del tempo, don Carlo Crotti, (+10/10/2022, anche lui curiosamente destinato, alla fine del suo mandato da noi, al Duomo di Monza, come canonico residente).

Insegnamento e impegno pastorale

Questi gravosi e delicatissimi compiti non sono mai stati disgiunti dall’insegnamento. È docente alla Facoltà teologica dell’Italia settentrionale e alla Facoltà di diritto canonico San Pio X di Venezia. Questo per spiegare il suo titolo di Monsignore, ma il suo impegno sacerdotale è sempre stato anche orientato pastoralmente verso i giovani, seguendo gli Scouts (Gruppo Milano 97) e la vita della parrocchia, di cui ormai è la vera memoria storica: dalla liturgia ai sacramenti, dalla partecipazione ai Consigli Pastorali alla guida per famiglie e fidanzati, al sostegno e alla vicinanza ad anziani e ammalati della comunità.

Nato il 27-12-1964 a Milano don Marino Mosconi ha conseguito il baccellierato in teologia alla Facoltà teologica dell’Italia settentrionale e la licenza e il dottorato alla facoltà di diritto canonico alla Pontificia università gregoriana. Viene ordinato sacerdote il 9-06-1990 per mano di S.E. il card. Carlo Maria Martini. Il primo Ottobre 1994 viene aggregato alla nostra comunità parrocchiale come vicario parrocchiale. Nel 2006, come già ricordato, gli viene conferito il titolo di Monsignore.

Monsignor Marino Mosconi Cancelliere (a dx). Dal canale YouTube “Chiesa di Milano

Veniamo a oggi

A maggio 2024 viene nominato Arciprete del Duomo di Monza (a valere dalla data del 6 settembre 2024) e se ne dà annuncio con una lettera di monsignor Michele Elli, vicario episcopale di zona, che è stata letta ai fedeli al termine delle funzioni religiose di sabato 1 e domenica 2 giugno; nel mese di settembre prenderà ufficialmente il posto di monsignor Silvano Provasi e il 20 ottobre al pomeriggio, verrà celebrata la Messa solenne d’ingresso ufficiale in Duomo. Ora, quindi, la sua vocazione al sacerdozio, come prete diocesano, gli impone un cambio di direzione (lascerà la Cancelleria mantenendo gli studi) e di compiti, una nuova obbedienza, nuove responsabilità da assumere.

Chi ha figli che si sposano ed escono di casa per seguire la loro vocazione nel matrimonio può ben percepire i sentimenti che albergano nei cuori trepidanti dei genitori. Sono molto simili ai sentimenti che vivono oggi i parrocchiani del GBP. C’è un senso di gioia perché i figli, diventati grandi, (e lui è un grandissimo) intraprendono la loro strada di adulti, ma anche di mancanza, di un vuoto lasciato da chi esce di casa.

Ecco, oggi, insieme a questo passo che la sua vocazione gli richiede come obbedienza al suo Vescovo, per il maturare del suo cammino cristiano e umano, insieme a questo “strappo” che noi sentiamo per la sua partenza verso il Duomo di Monza e la nuova esperienza di Arciprete che lo attende, c’è anche la nostra affettuosa trepidazione per il suo futuro. Naturale, umana. Ma la fede in Gesù che tutti ci sostiene e la fiducia che la sua nuova comunità saprà accoglierlo e sostenerlo (forse anche meglio di quanto abbiamo saputo fare noi), ci rendono sereni.

Buona vita carissimo Mons. Marino!

Ci rivediamo tutti il 20 settembre, quando sarai al GBP per la messa di San Matteo, in cui potremo abbracciarti e salutarti. Ti auguriamo un abbandono totale e senza riserve alla volontà di Dio, unica speranza. E, da buon tralcio, un attaccamento incondizionato alla Vite, (sostenuto da tutti i viticci che Gesù non ti farà mancare), in modo da portare molto frutto. Non perdiamoci di vista!

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