Archivio dei tag Smalti epossidici

DiGiancarlo Paganini

MADONNA “DELLA RESINA”

Icona a sbalzo “Madonna della Resina”.
Una icona della Vergine col Bambino
per prendere dimestichezza con la tecnica
delle resine epossidiche

Una premessa essenziale

Non stupitevi se questo post non inizia subito parlando dell’ Icona a sbalzo “Madonna della Resina”. Devo fare una premessa essenziale. Dopo il tempo di Natale riprendo in carico la copertina di Evangeliario “La Pace del Buon Pastore” la cui protezione risulta ancora un po’ ammalorata per l’uso intensivo fattone durante le feste. Il tentativo di rifare la cornice di ottone (ho acquistato per lo scopo da Miorini Metalli una nuova lastra più spessa della prima per rifare i profili e poterli saldare negli angoli) fallisce miseramente. Sbaglio platealmente le misure del profilo che è troppo stretto e non si rimonta sul manufatto. Accantono per ora l’ambizioso progetto di restauro e trovo una soluzione ancora provvisoria visto che la Pasqua si avvicina a passi da gigante.

Ci si arrangia alla bell’e meglio, ma siamo ancora nella provvisorietà

Stacco la cornice esistente, la ripiano e la ripulisco; poi saldo gli angoli a stagno in modo da darle un po’ di consistenza. Pulisco il vetro sintetico (molto sfrisato e incrinato sopra un cabochon) e rimonto il tutto. Per ora la faccio andar bene così, ma non sono per nulla soddisfatto.

Mi balena nella mente una alternativa che però mi trova molto impreparato tecnicamente e come dotazione di attrezzi professionali: la resinatura completa del manufatto. Ma, prima di affrontare la sfida ho bisogno di fare delle prove su altri oggetti meno impegnativi.

La prima prova, tanto per iniziare…

Parto con una prova su ottone sbalzato e smaltato di nessun valore. Acquisto da Resin Pro la resina I-Cristal bicomponente facile perché il componente B va al 50% del componente A. Dalle descrizioni pare che dia ottimi risultati. Ordino anche un flacone di cera distaccante. Mi seguo un po’ di tutorial su Youtube, Quando mi sento pronto costruisco una piccola cassaforma, posiziono il piccolo sbalzo sul fondo e colo la miscela nella quantità calcolata. Meno male che ho fatto questa prova: se non si fissa al fondo l’oggetto, basta una bolla d’aria sul retro a creare un buco nella resina e la roba galleggia in modo incontrollabile, infatti poi risulta storta sul piano. Inoltre si formano un sacco di bollicine maledette che il phon non basta a debellare. Inoltre la resina tende al giallino. Mi interessava anche scoprire se gli smalti epossidici reagiscono in qualche modo con la resina epossidica. Buona notizia: NO!

Primissima colata piena di bolle

Allora poi, quando è indurito, per rimediare metto il tutto in uno scatolino di plastica delle viti (a mo’ di cassaforma) e rifaccio una seconda colata. Prima però chiedo consiglio al Tutor di Resin Pro su come poter eliminare le fastidiose bolle d’aria che si formano mescolando i due componenti: Elementare! La risposta è di mescolare le resine in un contenitore a bagnomaria nell’acqua molto calda. Fuziona. Estraggo. Limo poi solo i bordi, non avendo ancora una levigatrice rotoorbitante, e lascio la superficie lucida della colata.

La prima buffa prova finita

Morale di questo primo step

Ho imparato già diverse cosette da questa primissima prova. Ora occorre passare ad una prova più impegnativa e con una superficie più estesa, alla quale siano applicati anche brillantini e cabochon. Per vedere come reagisce il tutto.

Nasce l’idea di una Madonnina ad hoc

L’opera sarà a rischio di fallimento; è una prova e quindi so che non dovrò attaccarci troppo il cuore e incazzarmi se qualcosa dovesse andare storto. Se invece andrà tutto bene, tanto di guadagnato. Come sempre scartabello nell’archivio di mio papà per individuare uno schizzo che faccia al caso mio. Trovata: è la n° 0359. La realizzerò, con alcune varianti, in misura 16×28 cm. Si chiamerà: Icona a sbalzo “Madonna della Resina”.

Il disegno d’archivio n° 0359
Ed ecco il mio disegno (qui nella versione colorata del progetto) con le varianti, la cornice, le sedi dei brillantini, ecc

Bene! Si parte!

Incollo come sempre la stampata sulla lastra di ottone e il 26 febbraio parto a sbalzare.

Il disegno applicato alla lastra di ottone
Lo sbalzo, retro e fronte, in lavorazione

In breve tempo lo sbalzo è terminato, quindi andrà come sempre rinforzato sul retro riempiendolo di colla di montaggio e applicandolo su una sottile tavoletta di legno. Le alette andranno ripiegate sulla tavoletta e il tutto verrà sigillato.

Retro e fronte dello sbalzo terminato e pronto da montare sul legno
Sbalzo finito pronto da smaltare

La smaltatura e le rifiniture decorative

Il 2 marzo 2023 inizio a smaltare, secondo il progetto cromatico, la formella d’ottone della Icona a sbalzo “Madonna della Resina”. Non vedo l’ora di terminarla per poter dar corda allo sviluppo del progetto con la colata della resina. Qualche particolare lo modifico strada facendo, come sempre mi accade, ma è inevitabile farsi influenzare da come si sta sviluppando l’opera.

Le prime fasi della smaltatura. La formella appoggia su una lastra di polistirolo perché sul retro ho montato 4 viti (che perforano il polistirolo) per un futuro eventuale fissaggio murale o su altro supporto.

Per farla breve

Il 7 marzo concludo la smaltatura e l’applicazione di cabochon e brillantini. Rispetto alle prime opere, in cui smaltavo solo il fondo lasciando libere le figure, mi lancio a smaltare anche i volti e altri aspetti delle figure. Ecco il risultato. Mi piace, mi spiacerebbe rovinarla se qualcosa andasse storta. Ma ormai sono in ballo e devo ballare.

Lo smalto finito pronto per la resinatura con I-Crystal di Resin Pro

E’ venuta l’ora della cassaforma

Il 13 marzo concludo la cassaforma costituita dal coperchio in compensato di una cassetta di vini, ricoperta di plastica adesiva, che mi consente di far passare le viti presenti sul retro della formella e farla aderire al fondo tenendola fissata. Questo mi consente di evitare il primo errore fatto con la prova. Intorno all’ingombro della formella silicono 4 assi di legno plastificate. Una volta asciugato il silicone do una mano di cera distaccante a tutto l’interno della cassaforma. Fisso al suo interno la Madonnina e la fermo saldamente sul retro del coperchio con 4 bulloni passanti.

La cassaforma con la formella immersa nella resina

Le fasi finali

Occorre attendere circa 48 ore prima di poter estrarre il manufatto dalla cassaforma, per essere certi che la reazione epossidica sia terminata e la resina sia perfettamente indurita e pronta per le lavorazioni di finitura. I listelli si staccano senza difficoltà (sbaglio solo a forzare il distacco dal fondo perché mi ero dimenticato di aver imbullonato la formella e quindi spacco il compensato, ma vabbé…).

Si possono notare i bordi ancora da levigare e rettificare, oltre allo spessore totale della colata di resina

Sorprese!

Ma, poffarbacco! C’è una cosa che non mi aspettavo e che invece devo registrare come effetto un po’ negativo: i brillantini che ho posizionato lungo la cornice dell’arco sembrano essere spariti lasciando in evidenza solo lo “specchietto” che hanno alla base. Guardando di profilo si intuiscono ancora, di fronte la sfaccettatura del brillante scompare. Questo è dovuto al fatto che la resina ingloba perfettamente tutta la loro superficie e quindi la luce non subisce più l’effetto di rifrazione delle facce. Anche il cabochon turchese sopra l’aureola della Madonna ha perso un po’ l’effetto volume. E’ una controindicazione da tener presente per i prossimi lavori.

L’altra controindicazione è data dal peso: oltre il Kg… un po’ eccessivo per pensare che sia una soluzione valida anche per il restauro della copertina di evangeliario originale: dovrò pensare ad una soluzione diversa (facendo le proporzioni dovrebbe venire a pesare oltre i 2Kg).

Il particolare dei brillantini

Concludendo

Comunque in complesso il risultato mi soddisfa. L’ Icona a sbalzo “Madonna della Resina” fa proprio un bell’effetto. Solo un filo paglierino il colore della resina. Limo i bordi e li levigo eliminando una serie di bave di colatura. Non mi arrischio per ora ad abbassarli sullo stesso piano della superficie che è venuta praticamente perfettamente trasparente e lucidissima. Non vorrei rovinarla con attrezzi che non sono quelli adeguati e professionali (Ci vorrebbero: Levigatrice rotoorbitante, carte abrasive diametro 150mm per la levigatrice scalari da 80 a 4000 di grana, platorelli da 150mm col velcro che montano piattelli di varia durezza di gommapiuma e altri di vello di lana e/o microfibra per il finissaggio di lucidatura a specchio con crema Polish per resina di Resin Pro).


Per la cronaca: Ho poi acquistato tutto il suddetto materiale (eccezionale il rapporto qualità-prezzo della levigatrice VALEX LR150 presa su Mano-Mano a circa 60 euro, incredibile!!!) e l’ho usato sulla Copia 001 della Pace del Buon Pastore con ottimi risultati.

16-03-2023. Ecco allora l’opera terminata, così come l’ho appesa all’ingresso di casa mia, così che la Madonna (che ho chiamato “della resina” per evidenti motivi) vegli sulla nostra casa e protegga tutti noi.

La formella finita. Si notano i brillantini “impoveriti” confrontando la foto con quella dello smalto finito.
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