I can’t breathe!

DiGiancarlo Paganini

I can’t breathe!

Una tragedia, l’ennesima, causata dal razzismo e (quindi) dall’idiozia umana. Dalla cattiveria, dalla violenza, dal… diciamola tutta, dal male.
Il peso di un corpulento poliziotto che con un ginocchio sta allegramente per nove minuti sul collo del signor George Floyd immobilizzato e steso a terra gli provoca sì la morte, ma non per soffocamento. Effetti collaterali, non diretti. Avete letto bene. Così dice l’autopsia del coroner.

Ecco. Ucciso una seconda volta: stava già male prima, aveva l’unghia incarnita, aveva l’ernia iatale, le gengive infiammate o faceva uso di sostanze tossiche. Quindi proprio a posto non era. Insomma se l’è cercata, non si va in giro negri (pardòn, di colore) e malati come se nulla fosse! Se non sei in perfetta salute e preparato fisicamente a reggere per 9 minuti un poliziotto in ginocchio sul tuo collo, stai a casa; cosa vai in giro a far casino? E senza mascherina, anche!

Questo, unito alle vicende di sopraffazione cinese su Hong Kong, alla diffusione del Covid nel mondo (specialmente in America latina e nei paesi più poveri), alla terribile fatica della ripresa economica da parte di moltissimi italiani e alla pioggia di incredibili polemiche, gratuite idiozie e falsità ideologiche che si dicono sulla Lombardia*, con una campagna mediatica senza precedenti, mi lasciano senza fiato: I can’t breathe!

Tutti speravamo (ingenuamente?) che quasi magicamente la pandemia ci cambiasse in meglio, avendo fatto affiorare un mucchio di bene, di solidarietà, di generosità, di senso di unità. Come quando si diventa buoni sotto Natale. Vernice superficiale? Possiamo ridurre davvero così l’esperienza che abbiamo fatto? Sarebbe peggio che essere negazionisti del virus: ma le file di camion con le bare di Bergamo le ho viste solo io? Perché ci vuole così poco per rovinare sempre tutto? Io non ci sto a buttare via tutto, comprese sofferenze e morti e drammi terribili. Purtroppo era una speranza che esigeva anche buona volontà, fiducia, fede per avverarsi. (…da una crisi come questa non si esce uguali, come prima: si esce o migliori o peggiori – ha detto papa Francesco). C’è ancora speranza? Questa speranza umana? Forse, senza quell’altra Speranza che va a braccetto con Fede e Carità, no.

PS.*Lombardia: Oltre 10 milioni di abitanti, (la seconda regione per numero di residenti è il Lazio con 5.898.124 abitanti); Densità per kmq: 419,8, seconda solo alla Campania con 429,7; Prima per numero di comuni (1.527) e province (12). Tre aeroporti internazionali, di cui uno intercontinentale, nel raggio di 50 km; un tessuto economico primo in Italia, un flusso quotidiano di merci e persone che non ha pari, uno dei tre motori europei, ecc ecc. Questa complessità che è la sua forza si è rivelata anche la sua debolezza: una gestione difficilissima anche per le irrisolte questioni di competenze Stato-Regioni e di “autonomie” sempre più ristrette.
La Lombardia aveva nel 2010 un bel po’ di posti letto, poi varie Spending Rewiew sono andate giù dure coi tagli e nel 2013 ne aveva 2.337 in meno. E così via negli anni fino ad oggi. La disgregazione del resto della medicina e della prevenzione sul territorio ha fatto danni ancora peggiori. Il discorso comunque è molto complesso e delicato, non si può nemmeno ridurre il discorso alla noiosa polemica su “pubblico” e “privato” (Per prima cosa bisognerebbe spiegare bene i due termini. Sono tutte aziende e come tali sono tenute a far utili, non è che il “pubblico” non cerca di guadagnare). Più interessante sarebbe spiegare alla gente come sono i meccanismi che governano i fondi e i finanziamenti dei comparti salute e istruzione nel rapporto tra Stato e Regioni. Ma proprio per questo le polemiche pretestuose e partigiane sono fuoriluogo.

Info sull'autore

Giancarlo Paganini administrator

Giancarlo Paganini Illustratore e grafico. nato nel 1956 a Milano, dove vive e lavora.

3 Commenti finora

PaolaPubblicato il5:05 am - Mag 31, 2020

Bravo Giancarlo!
Hai colto nel segno !!!
Buona Pentecoste
Paola

TullioPubblicato il3:04 am - Giu 8, 2020

Sig. Giancarlo ha descritto molto bene gli ultimi e tristi fatti accaduti nel mondo. Ma come dice lei , questa pandemia senz’altro ci ha cambiato non c’è alcun dubbio. Ma io credo a vedere la cronaca ultima successa in Italia e soprattutto nel mondo, che purtroppo il cambiamento, anche conoscendo l’animale uomo, sia stato chiaramente in peggio.Io speravo che quello che è successo avesse risvegliato nelle coscienze delle persone, sentimenti di fratellanza e solidarietà, ma non è così.Passato il momento di crisi, la gente è tornata a comportarsi come e forse peggio di prima, e l’unica cosa che gli interessa è il proprio tornaconto personale, e la cura del proprio orticello.Mi spiace vedere e assistere a certi fatti, ma lo vedo giornalmente qui nella mia città e non credo che nel resto del mondo vada meglio.Comunque chissà la speranza è sempre l’ultima a morire,e forse è solo questione di aspettare ancora un po’ per vedere i cambiamenti in positivo che ci ha lasciato questa immane tragedia.Tanti cari saluti e continui così.

    Giancarlo PaganiniPubblicato il9:31 am - Giu 8, 2020

    Grazie del commento sig. Tulio. A vedere ogni giorno in TV certi spettacoli di incompetenza, di pressapochismo, di litigi continui e di egoismo di parte ci sarebbe veramente da scoraggiarsi. Sono convinto però che la parte migliore dell’uomo, sollecitata da questo evento a risvegliarsi dalla bolla nella quale eravamo adagiati, non si riassopirà molto presto. Ciò che ci mostra la TV o i mass media non è tutta la realtà, anzi. Certo, occorre una lavoro lungo, paziente e faticoso perché nulla si costruisce senza fatica e senza perseveranza. Ma la foresta cresce e se l’albero che cade fa ancora più rumore, non importa. Chi costruisce, chi innova e rinnova, chi ricerca e si impegna, troverà il modo di farlo unendosi agli altri che hanno intrapreso la stessa strada. La realtà e i fatti sono più cocciuti della superficialità, dell’idiozia (che ci sarà sempre), dell’ideologia e di ogni filosofia nichilista. Senza speranza si muore. Non ce lo possiamo permettere.
    Grazie. Giancarlo

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